Sono temporaneamente ricoverata nel Reparto femminile di Urologia.
Età media: 75 anni. Circondata da padelle, deambulatori, pannoloni, bicchieri contenenti acqua e dentiere. È comprensibile che passi le ore isolandomi da tutto questo inferno, affondata nel mio iPhone, sdraiata sul letto, immota e silente. Finché la mia vicina di letto si rivolge a me dicendo:
– “Lo ha visto? LO HA VISTO?”
Mi tocca girare il collo, pur con estrema riluttanza.
– “N-no, non l’ho visto. Di chi parla?”
– “LUI! Mio MARITO! Quel VERME…”
Ora.
La mia vicina di letto è una bellissima donna di almeno 80 anni.
Assomiglia a Greta Garbo da giovane. Bionda, lineamenti squisiti, minuta, snella, occhi azzurri e pelle diafana.
È uno spettacolo. Un dono della natura.
Io sono il ritratto della manager scoglionata del 21esimo secolo, della milanese imbruttita dall’attesa tra pappagalli di gomma e clisteri fuori orario.
Non so cosa l’abbia indotta a raccontarmi la sua storia. Davvero. Io non ho fatto niente per meritarmelo, se non girare il collo e rimanere imprigionata nell’azzurro dei suoi occhietti splendenti.
Greta inizia a parlare:
-“Mio marito mi ha sempre tradita. Sempre. Non è mai stato affettuoso con me. Lui usciva e stava via notte e giorno. Poi tornava e non dava spiegazioni. Ho sofferto come una bestia da giovane. Poi ho avuto le prove che mi tradisse con una ragazza del paese e l’ho messo con le spalle al muro. O lei o me.
Ha scelto lei, non ha proprio accennato a cambiare. E allora gli ho detto “Tu da oggi non mi tocchi più. Io continueró a farti da mangiare, a pulire la casa, a lavarti e stirarti i panni ma dormiremo in stanze separate”.
E questo lo abbiamo fatto per 40 anni.
Poi un giorno, pochi mesi fa, molto depressa, mi sono fatta trascinare in una gita in pullman del gruppo anziani della parrocchia. E lì ho iniziato a scambiare uno sguardo, poi due, con un uomo sposato. Ci siamo parlati, scambiati il numero di telefono e abbiamo iniziato a mandarci messaggi su Whatsapp. Come due adolescenti.
Una sera ci siamo dati appuntamento. Lui mi ha baciato con una dolcezza, una passione…mi ha tenuto il viso tra le mani e mi ha ripetuto mille volte “Come sei bella”. Insomma, ci siamo innamorati sul serio e abbiamo anche trovato un modo meraviglioso di stare insieme con molta cautela, perchè lui è stato operato al cuore. Ma sì, abbiamo fatto sesso. Poi nessuno deve saperlo, lui è sposato e io pure.
Mio marito ultimamente si è rifatto sotto con me. Una sera, mentre ero in bagno nuda e mi lavavo, l’ho sorpreso a guardarmi nella fessura dell’uscio. Uno sguardo che mi ha fatto tremare di paura. Era pieno di voglia. È entrato e mi ha chiesto se mi vedevo con qualcuno. Io gli ho detto di no, con nessuno. Mi ha detto “Sei una bella donna” e mi ha messo davanti al naso il suo gingillo. Ma io sono così piena di odio e di ribrezzo per lui che potrei solo staccarglielo a morsi. Gli ho detto “Vai dalla tua amante per questi servizi”. E lui ha capito che è tardi, che mi ha persa per sempre. E forse anche altro ma non me ne importa più”
Questa conversazione è realmente avvenuta.
Dimostra un dato di fatto inconfutabile: che la passione amorosa non ha una data di scadenza ma si mantiene intatta e inalterata dai 15 ai 105 anni.
Fate solo attenzione, molta attenzione al pacemaker.
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