Alla disperata ricerca di colle, seghetti e matite d’oro

[:en]

Una volta si partiva alla ricerca del Sacro Graal.
Ora si viaggia una settimana intera tra centri commerciali, negozi specializzati, vendite su e-Bay o Amazon, accurate esplorazioni negli affollatissimi scaffali dei negozi di cineserie sottocasa.

Tutto questo impegno, altamente impegnativo e faticoso, lo si dedica a reperire il famigerato MATERIALE SCOLASTICO.
Roba da non dormire più la notte.

Le prof del giorno d’oggi non scherzano: appioppano agli studenti una lista di due pagine fitta di indicazioni e specifiche richieste, che poi spetta a te, cara mammina tuttofare, vedere di smazzarti nel più breve tempo possibile. E son cazzi, inutile girarci intorno.

La lista prevede, come minimo:

  • seghetti ultraprofessionali (che ti chiedi quale assicurazione copra le dita mozze dei poveri alunni alle prese con quegli snodi così affilati).
  • fogli di ogni colore e dimensione possibile (formati intraducibili e materiali tecnologici che nemmeno alla Nasa, il tutto per rimediare un lavoretto natalizio che sai già come sarà: imbarazzante).
  • quaderni a spirale, con bordo, senza bordo, fogli rinforzati, righe semplici, doppie, quadrettoni e quadrettini.
  • matite HB, B, BB, punta fine, punta larga, dure, morbide, per scrivere/sfumare/sottolineare, e ti chiedi come facevi tu, da bambina, a fare tutto con una sola matita, una gommina e due penne in croce, una rossa e una blu.

Risultato: in questi giorni in giro per le strade ci siamo solo noi, le Pellegrine delle cartolibrerie mariane.
Nel senso che, dopo il terzo negozio, noi dolci mammine si perde un pò il contegno e si smadonna che è un piacere, dal primo pomeriggio fino a sera.
Portafoglio sempre vuoto, sudori freddi per raccattare i 5 centesimi, il Bancomat che chiaramente non funziona mai nelle cartolibrerie (e vorrei capire perchè i fulmini facciano saltare sempre e solo quelli…)
Comunque, volevo dirvelo: oggi io ho trovato la colla UHU liquida in blister (non quella in stick, nemmeno quella in vasetto).
Ho esultato come Andrea Agnelli dopo un goal del “Pipita” Higuain, il gioiello costato alla Juve qualcosa come 90 milioni di euro.
E poco importa se io quella colla l’ho pagata altrettanto, in proporzione.
Era davvero introvabile.
[:it]

cartolibreria, scuola

Una volta si partiva alla ricerca del Sacro Graal.
Ora si viaggia una settimana intera tra centri commerciali, negozi specializzati, vendite su e-Bay o Amazon, accurate esplorazioni negli affollatissimi scaffali dei negozi di cineserie sotto casa.

Tutto questo impegno, altamente faticoso, lo si dedica a reperire il famigerato MATERIALE SCOLASTICO.
Roba da non dormire più la notte.

Le prof del giorno d’oggi non scherzano: appioppano agli studenti una lista di due pagine fitta di indicazioni e specifiche richieste, che poi spetta a te, cara mammina tuttofare, vedere di smazzarti nel più breve tempo possibile. E son cazzi, inutile girarci intorno.

La lista prevede, come minimo:

  • seghetti ultraprofessionali (che ti chiedi quale assicurazione copra le dita mozze dei poveri alunni alle prese con quegli snodi così affilati)
  • fogli di ogni colore e dimensione possibile (formati intraducibili e materiali tecnologici che nemmeno alla Nasa, il tutto per rimediare un lavoretto natalizio che sai già come sarà: imbarazzante)
  • quaderni a spirale, con bordo, senza bordo, fogli rinforzati, righe semplici, doppie, quadrettoni e quadrettini
  • matite HB, B, BB, punta fine, punta larga, dure, morbide, per scrivere/sfumare/sottolineare, e ti chiedi come facevi tu, da bambina, a fare tutto con una sola matita, una gommina e due penne in croce, una rossa e una blu.

Risultato: in questi giorni in giro per le strade ci siamo solo noi, le Pellegrine delle cartolibrerie mariane.
Nel senso che, dopo il terzo negozio, noi dolci mammine si perde un pò il contegno e si smadonna che è un piacere, dal primo pomeriggio fino a sera.
Portafoglio sempre vuoto, sudori freddi per raccattare i 5 centesimi, il Bancomat che chiaramente non funziona mai nelle cartolibrerie (e vorrei capire perchè i fulmini facciano saltare sempre e solo quelli…)
Comunque, volevo dirvelo: oggi io ho trovato la colla UHU liquida in blister (non quella in stick, nemmeno quella in vasetto).
Ho esultato come Andrea Agnelli dopo un goal del “Pipita” Higuain, il gioiello costato alla Juve qualcosa come 90 milioni di euro.
E poco importa se io quella colla l’ho pagata altrettanto, in proporzione.
Era davvero introvabile.
[:]

Arianne Lapelouse

Giornalista professionista, mamma e imprenditrice. Osservo il mondo con curiosità. Sono una lente a contatto. Morbida.

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Arianne Lapelouse

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