Il free bleeding, letteralmente “sanguinamento libero”, consiste nel non utilizzare alcun tipo di assorbenti, tamponi e coppette, per tutta la durata del ciclo mestruale.
Sebbene negli ultimi anni se ne senta parlare spesso, il free bleeding nasce negli anni ’70, quando parlare di mestruazioni era davvero un tabù. Alcune iniziarono a praticare il free bleeding come reazioni della sindrome da shock tossico (TSS), altre come protesta femminista contro il patriarcato, ed altre ancora, essendo in pieno clima hippy, semplicemente per non utilizzare nulla durante il ciclo.
Dopo molti anni di silenzio, nel 2015 si è tornati a parlare di free bleeding, con Kiran Gandhi, musicista e studentessa di Harvard, la quale, in pieno ciclo mestruale, decise di partecipare alla Maratona di Londra senza assorbente.
Kiran Gandhi sulla sua partecipazione alla Maratona così rispose:
“Ho corso per le mie sorelle che non hanno accesso a tamponi e per le sorelle che, malgrado crampi e dolori, li nascondono e fanno finta che non esistono. Ho corso per dire che il ciclo esiste, e che lo superiamo ogni giorno”.
Sull’onda cavalcata da Kiran Gandhi, il free bleeding è stato poi adottato da alcuni movimenti femministi sia come forma di protesta mondiale contro la tampon tax, sia come protesta per ottenere il diritto al congedo mestruale per tutte le donne che soffrono di dismenorrea.
Ci sono donne che, a prescindere da ideali politici, praticano il free bleeding per diversi motivi: c’è chi dichiara di aver trovato il giusto compromesso tra se stesse ed il proprio ciclo; chi vuole ridurre lo spreco ambientale; o chi sostiene di raggiungere un maggiore contatto con il proprio corpo.
E’ evidente che il free bleeding non è solo un fenomeno politico ma anche culturale.
Quando si pratica il free bleeding è necessario prendere alcune accortezze, si consiglia di:
bere molta acqua. Così facendo viene lo stimolo di andare in bagno più spesso al fine di controllare la situazione con maggiore costanza;
utilizzare un asciugamano, per poggiarsi quando ci si siede;
indossare vestiti scuri.
Molte donne, da quando praticano free bleeding, dichiarano di non vivere più il ciclo mestruale come un conflitto: molte provano meno un dolore riuscendo a ridurre anche i medicinali o, semplicemente, si rendono conto di non essere così inermi davanti al ciclo ma, al contrario, di poterlo controllare capendo, altresì, di non aver bisogno di usare tanti assorbenti.
E se da una parte abbiamo “le praticanti” di free bleeding dall’altra ci sono le donne che rifiutano il solo pensiero di poter sanguinare liberamente.
Moltissime donne, infatti, non solo non appoggiano l’idea estetica di potersi macchiare ma reputano la pratica poco igienica, vista l’eventuale possibilità di lasciare macchie in luoghi pubblici, come per esempio sedersi sull’autobus o su una panchina.
E voi da che parte state?
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