Al telefono con mia mamma:
(Mamma, da qui in poi M, Io da qui in poi Io, giusto per facilitarvi il compito)
M: “Sicura che non devi dirmi niente?”
Il gelo.
Sì, perché, fin da quando ero piccola, questa frase nasconde una trappola. Tipo come quando quella volta a scuola falsificai la sua firma per un voto, ma, prima del mio rientro a casa, mia madre incontrò una mia compagna di classe, che le raccontò del mio voto. Credo un 4.
Quando, in quell’occasione, disse :”Sicura che non devi dirmi niente?“, capii che ne fosse già in qualche modo al corrente e confessai. E così per la prima sigaretta e mille altri episodi.
Quando oggi ha ripetuto questa frase, ho pensato che mi avesse scoperto di nuovo.
Io: Mamma, sai quando sono venuta a trovarti con i ragazzi dopo il lockdown?
M: Sì, certo.
Io: Ti ricordi che mi ha fatto vedere il muro appena imbiancato?
M: Certo, tuo padre, durante la quarantena, ha imbiancato tutta la casa. Peccato che per quella macchia ha dovuto rifare tutta la parete.
Io: Ecco, mamma, quella macchia…
M: Non me lo dire, tuo padre è impazzito per ritrovare il colore uguale.
Io: Mamma, quel giorno sul muro c’era una zanzara.
M: Meh.
Io: Eh, mamma. Era grossa, quella zanzara.
M: Meh.
Io: E io l’ho ammazzata con un pugno. Solo che ho combinato un disastro, c’era la zanzara spiaccicata e tutto il sangue. Pensando di rimediare, con un panno ho strofinato e ho allargato la macchia sporcando tutta la parete.
M: Mi ricordo, eri in sala e noi in cucina. Ho sentito il tonfo. Hai detto che eri caduta.
Io: Eh…
M: Zoppicavi! Hai chiesto il ghiaccio!
Io: Vabbè, a quel punto la fai bene o non la fai.
M: Comunque, ti ho detto “Sicura che non mi devi dire niente?” perché oggi è Santa Marta e non mi avevi fatto gli auguri.
Io: …………………………………………………………………………..
Io: Cavolo, vero. Auguri, mamma. Mamma, mammaaaa…
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