Il 2019 si prospetta un anno difficile per i nati sotto il segno dello scorpione, vergine e per i programmatori. Ma mentre per i primi 2 si può sempre sperare che la Luna in congiuntura con Saturno prima o poi passi, per gli altri incombe scura l’ombra della fatturazione elettronica.
Si è molto parlato del caos in cui sono stati abbandonati orde di commercialisti, personale amministrativo, liberi professionisti che hanno deciso di darsi alla carriera di mimo per la strada per non dover fatturare gli spiccioli che raccolgono.
So che è difficile e che questa cosa ha risvegliato in molti istinti omicidi che non pensavano di avere, però una cosa, dal profondo del mio cuore vi chiedo… non prendetevela con i programmatori!
Inizio subito a dirvi che sono di parte: sono una programmatrice (dello scorpione, abbiate pietà di me). No, non ho lavorato (per fortuna!) alla realizzazione di programmi per la fatturazione elettronica, ma a tanti altri software di vario genere, e quindi conosco i meccanismi intrinsechi allo sviluppo di questi programmi.
Per prima cosa, ci viene fornito uno schema tipo questo:
- Per quanti campi per inserire i dati tu possa immaginare, ne mancherà sempre uno;
- Per quante funzionalità avanzatissime tu possa immaginare, tutti chiederanno “sì ma come si torna indietro?”;
- Qualsiasi cosa tu stia cercando di fare, se è venerdì pomeriggio non riuscirai a farla.
Infatti questo mio appello nasce da questo episodio:
venerdì 21 Dicembre
mia madre, commercialista, decide prima di andare in ferie (e venire a trovarmi) di provare a inviare la sua prima fattura elettronica, nella peggiore delle congiunture astrali:
- prima volta che tenta l’impresa
- è venerdì
- è l’ultimo giorno prima delle ferie
Lei non lo sapeva ancora, ma ogni programmatore sa che non ci sarebbe mai riuscita, per via del teorema di cui sopra, e infatti è così.
Ma cosa fa lei? Chiama l’assistenza, che apre un ticket (ovvero una odiosa segnalazione di errore che arriva direttamente al programmatore) causandogli una rottura di coglioni che nella peggiore delle ipotesi gli costerà un weekend di lavoro e una vigilia di Natale attaccato al computer tra bambini urlanti, moglie isterica e suocera che non capisce come mai il genero non riesca mai a staccare da lavoro e blablabla…
Perché questo si cela dietro ogni telefonata alla vostra software house, un povero programmatore che viene fustigato per l’errore di cui non si è accorto (perché lavorando con le macchine, non ci è concesso di sbagliare come gli umani), il cui karma viene compromesso dalle maledizioni lanciate da voi utilizzatori dei nostri programmi (giustamente, lo capiamo, infatti nella prossima vita rinasceremo tutti agricoltori), esaurimenti nervosi, stress alle stelle!
Vi rivelo quindi alcuni segreti della mia professione, sperando di muovere la vostra pietà:
- Se una cosa non funziona, vi giuro che non lo facciamo apposta per boicottare i vostri tentativi di lavorare perché non abbiamo niente da fare
- Abbiamo una famiglia, non chiamate l’assistenza alle sei del pomeriggio del venerdì, sono sicura che lunedì il problema sarà ancora lì ad aspettarvi!
- Alcune soluzioni che potrebbero risolvere il vostro problema, in ordine sparso: hai salvato? Hai scritto nel posto giusto? Hai inserito l’anno correttamente ( 2019, lo so, è difficile abituarsi all’anno nuovo)? Hai ricaricato la pagina (il tasto a forma di rotellina in alto nel browser… ok fa nulla, troppo complicato)? Hai spento e riacceso il computer? Funziona internet?
- Siate gentili, una parola buona servirà a oliare i meccanismi per affrontare la risoluzione del vostro problema. Al contrario, più alto è il grado di acidità, maggiore sarà la probabilità che nella prossima mail allegheremo un virus per cui la fattura sarà l’ultimo dei vostri problemi (muhahahahaha).
E state sereni, da qualche parte del mondo, c’è un programmatore che veglia su di voi e che sarà sempre pronto a risolvere i vostri problemi… lunedì.
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