STEFANO CUCCHI era un tossico e uno spacciatore di merda.
In entrambe le accezioni del termine: la merda del ruolo che interpretava e la merda che vendeva ai ragazzini fuori da scuola.
La sua stanza, perquisita dopo la morte, ha vomitato dosi di ogni sostanza, pronte a sballare più di un rave.
Se Stefano Cucchi avesse incrociato le traiettorie di mio figlio, probabilmente a fracassarlo di botte avrei potuto essere io per quanto mi stanno sul cazzo quelli come lui.
Una fracassata sacrosanta.
Ma per sfiga sovrana la sua traiettoria ha incrociato alcuni professionisti del pestaggio e del depistaggio.
Che, dopo averlo sgamato, l’hanno conciato nel pezzo di carne sanguinolenta più brutto mai visto a colori in formato 100×70.
Una fracassata di Stato.
Che grida “Ma vi siete bevuti il cervello” a pensare che Stefano meritasse la macelleria ?
Ma vi rileggete quando postate “Un drogato di meno” o “Onore alle forze dell’Ordine”?
Ma avete mai perso un minuto per cogliere la differenza tra liquame e condotta fognaria, tra foresta tribale e radura civile, tra bestia e animale, tra pancia e sinapsi, tra dio della vendetta e dio della custodia cautelare?
Chi ha fatto degli aguzzini una cloaca scoperchiata e di Stefano un emblema, ha reso un servizio alla civiltà di noi moltitudine che continua a sperare nel Diritto.
Anche di odiare quelli come lui, tifando per vederli in galera.
Il posto in cui merita di VIVERE anche uno spacciatore di merda.
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