Non so come mai da voi i soldi vanno messi nei salvadanai a forma di un maialino ma io, nascondo i miei soldi in una valigia. Nella valigia viola di mia mamma, per essere esatta.
Vi suonerà strano, illegale e forse anche immorale, quello che vi racconterò oggi: invece di giudicarmi e eventualmente insultarmi, mettetevi nei miei panni.
Io rubo dei soldi da mio padre e penso di essere anche molto brava perché lo faccio da un bel po’ e non si è ancora accorto di nulla.
So che non dovrei rubare, ma mio padre non mi permette di lavorare, perché pensa che tutte le ragazze che lavorano fuori di casa, siano come la sua assistente e le sue segretarie (cioè delle zoccole).
Concordate che a nessuno piace chiedere elemosina dal proprio padre e che avere indipendenza economica sia molto importante, Vero? Quindi quando per tuo padre: “le donne indipendenti finiscono sempre a disonorare la loro famiglia”, o lo derubi di nascosto e basta o lo derubi di nascosto e ti trovi pure un lavoro!
Devo precisare una cosa, però. Io sono una persona con dei valori e mantengo sempre la mia dignità. Non avrei nemmeno usato la parola “rubare” se non fossi stata una figlia riconoscente, dato che IO sto solo riprendendo quello che mi aspetta di diritto, da una persona che me lo sta negando da sempre.
Non è giusto parlar male del proprio padre, specialmente in un’altra lingua, quando sai che non la potrà leggere, ma mio padre è veramente un cialtrone.
Due anni fa si è impadronito della casa dei miei nonni, imbrogliando pure il suo stesso fratello. Con i soldi, ci siamo fatti una bella vacanza alle Maldive…correggo… SI SONO fatti una bella vacanza alle Maldive.
Anche lì, mio padre mi ha privato dei miei diritti con la scusa dell’Islam e le leggi Islamiche.
Mentre lui e mio fratello si facevano il bagno e prendevano il sole, fingendo di non fissare le tette e i culi delle donne straniere, io avevo soltanto il permesso di guardare il mare da lontano, cioè dalla stanza dell’albergo, con una conchiglia sull’orecchio per sentire le onde e godermi queste meravigliose vacanze!
Mica solo per questo lo chiamo cialtrone! No!
Lui ha “investito” tutti i soldi dei parenti in un mega centro commerciale dove tutti avrebbero avuto due negozi e il resto l’avrebbe venduto e così tutti sarebbero diventati miliardari.
Beh, devo dire che in questa situazione, hanno un po’ di colpa anche gli zii e i cugini e altri parenti. Sono degli stupidi dementi.
Ogni volta che mio padre li porta fuori città e gli fa vedere il deserto dove “si farà il progetto”, loro litigano su chi avrà il negozio vicino al bagno e chi avrà l’accesso illimitato a internet.
Mio padre li guarda con un sorriso, li lascia lì a litigare e torna a casa con il suo Porsche di seconda mano, che ha comprato con i loro soldi. Di seconda mano, perché secondo lui, una nuova, attirerebbe troppo l’attenzione dei ladri.
Direste vabbè questo cosa c’entra con te?
Ora vi spiego. Mio padre pensa che le donne non debbano guidare. Non solo perché le donne al volante siano un pericolo costante- per l’onore della loro famiglia, ovviamente- ma anche perché secondo lui, le donne l’unica macchina che dovrebbero usare è quella fotografica e solo per immortalare il vigore dei loro mariti e i figli maschi, per poi vedere le loro foto sul frigo quando loro sono fuori a portare onore alla famiglia e alla razza umana.
Ovviamente non si fanno le foto alle figlie femmine nella nostra cultura perché:
uno: la faccia di una donna sul frigo è accettata solo quando è la foto dell’invito al suo funerale
e secondo: a cosa cazzo serve la sua foto sul frigo, se la vedi in casa dalla mattina alla sera?
Tornando al discorso di prima, anche qui lui mi ha privato dei miei diritti. Perché oltre a non permettermi di guidare la sua macchina, non mi lascia nemmeno far uscire fuori la testa dal tetto apribile, perché l’Islam ha deciso che il vento tra i miei capelli (anche se sono rigorosamente sotto il velo) mi rende troppo sexy e irresistibile e quindi porterei disonore alla famiglia.
Mi sento un po’ ingiusta però. Devo dire che mio padre è un cialtrone ma è pur sempre un uomo di sani principi, ecco perché lo chiamiamo padre.
Ci ha insegnato che nella vita dobbiamo essere comprensivi e umili.
Ci ha anche insegnato che la mamma è una cosa sacra. Per questo ha messo la nonna in casa di riposo (solo per le donne) dopo la morte del nonno, perché lì, sarebbe stata coccolata e tutelata e lui avrebbe potuto vendere la casa per pagare le sue spese. Quando la nonna scoprì che la casa di riposo dove alloggiava, era per le donne povere senza famigliari, disse che non voleva più vederlo e lui accettò “perché la mamma è sacra e ogni sua scelta va rispettata.”
Mio padre tuttavia, picchia mia madre (perché la moglie non è sacra) e picchia anche me, se non rido alle battute di mia mamma.
Ovviamente neanche le figlie sono sacre. Dobbiamo ridere sempre alle battute di mia mamma perché lei è molto depressa. Piange quasi sempre e parla senza sosta con una persona immaginaria che assomiglia parecchio al suo primo amore.
Anni fa mio padre offrii tanti soldi al tizio che stava con mia mamma, perché la lasciasse bruscamente e così lei avrebbe finalmente notato mio padre. Il tizio, cialtrone come mio padre, accettò e fece anche uno sconto per ricevere tutti i soldi in meno di 24 ore. Qui non c’entro nulla io, ma mia mamma è sacra e dunque mi sento il dovere di difenderla.
Dopo che scoprì questo tradimento, lei cadde in depressione. Aveva perso sia l’amore, che i soldi. Se mio padre avesse offerto quei soldi a lei, avrebbe lasciato il tizio per stare con mio padre felicemente (perché anche il nonno non dava dei soldi a mia mamma e abbiamo concordato prima, che a nessuno piace chiedere elemosina al proprio padre).
Tutto questo e molto di più ha fatto nascere in me un odio profondo verso mio padre e ho deciso di derubarlo poco alla volta, così lui non lo avrebbe scoperto e io sarei rimasta la ragazza con dei sani valori di sempre.
Mio padre diffida delle banche e quindi tiene tutti i soldi in casa. Nel suo materasso, di preciso.
Un giorno che stavo togliendo dei soldi dal suo materasso, arrivò mia madre e fissandomi arrabbiatissima con l’occhio sinistro che pulsava, chiese: “è qui che nasconde i soldi?”
“Si mamma…scus..” Lei prese un pugno di soldi e disse: “Bastardo maledetto! Quindi mette qui i soldi che deruba da me!” Chiesi sotto voce: “ma dove sono i tuoi soldi?”
“Io prendo tutto dalla mia valigia e li nascondo nel comodino in cucina e ora so che quel buffone li prende da lì e li mette nel suo materasso.”
Con una grande fatica, paralizzata chiesi: “da quale valigia prendi i soldi mamma?”
“Quella viola!”
È veramente una cosa complicata e nello stesso tempo molto semplice:
Ognuno sta riprendendo quello che gli aspetta “di diritto” e nessuno ottiene nulla.
Situazione triste ma allo stesso tempo, molto comica.
Ora dovrei chiedervi di rileggere tutto il racconto un’altra volta ma ogni volta che vedete la parola “padre” mettete “ governo” al suo posto. E pensate che io, mia mamma e mio fratello, anche la nonna e i cugini e gli zii, pure l’ex di mia mamma, siamo tutti una piccolissima parte della società in cui viviamo.
C’è un famoso detto in Iran: il ladro che deruba un altro ladro è un re.
Viviamo in una repubblica ma abbiamo decisamente più “re” che presidenti e parlamentari.
Io sono persiana e questo è quello che viviamo noi in Iran ma se il racconto non vi suona diverso da quello che state vivendo voi, allora vi faccio i miei complimenti.
Avete anche voi politici corrotti, cialtroni e ladri, ma almeno hanno dei solidi valori e sani principi e non permetteranno che nessuno porti disonore al vostro Paese.
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