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I tempi cambiano.
Una volta l’arrivo del postino rendeva felici le donne quasi solo nei film porno; da qualche anno a questa parte, invece, con la diffusione dell’e-commerce, i corrieri non hanno nemmeno bisogno di suonare due volte: tendenzialmente ci fiondiamo alla porta alla prima citofonata, pronte a scartare il pacco (e intendo quello vero, non lo scontato doppio senso). Lo shopping online è entrato prepotentemente nelle nostre abitudini, tanto che alle volte ci chiediamo come facevamo a vivere prima che lo inventassero.
Ora però il colosso degli spacciatori di gioia,Amazon ne ha pensata una nuova: sta infatti brevettando, in quel di Seattle, il cosiddetto “Amazon go”, il primo supermercato senza code. E senza cassa.
Come funziona? E’ presto detto. Entri, bippi il tuo cellulare (utilizzando l’apposita app) su un totem e da quel momento ti metti dentro la borsa tutto quello che vuoi, e quando hai finito semplicemente esci dal negozio. Ai miei tempi questa tecnica esisteva già, ma invece di “just walk out” la chiamavano ” cammina-veloce-prima-che-ti-veda-quello-della-sicurezza” (anche se, sia chiaro, io non mi ci sono mai cimentata: l’unica volta che mi sono accorta che non avevamo pagato un burro cacao, perché incastrato sotto tutto il resto della merce è passato inosservato sia a noi sia alla cassiera, ho iniziato ad urlare nel parcheggio del supermercato supplicando mia madre di rientrare e pagare, terrorizzata dall’idea di poter essere accusata di furto di Labello…).
In pratica dal momento in cui fai il log in con l’app, un sistema super sofisticato di telecamere e computer prende nota di tutto quello che tu prendi dagli scaffali (e anche di tutto quello che vi rimetti) e una volta uscita dal negozio il sistema ti carica automaticamente il conto sul tuo account “Amazon”: niente code alla cassa, niente sgradevoli interazioni sociali obbligatorie con gli altri umani. Il sogno di ogni misantropo.
Eh sì perché se la consegna a domicilio del pacco dell’ e-commerce ti impone di scambiare convenevoli con il fattorino, con Amazon Go non sarai nemmeno obbligata ad abbozzare un finto sorriso in risposta al canonico “grazie e arrivederci” della cassiera.
In onestà non so se annoverare questa variabile come “pro” o “contro”, ma non riesco a fare a meno di immaginarmi mentre entro nel supermercato. Mi guardo intorno perplessa alla ricerca delle videocamere, seleziono velocemente i miei prodotti, per poi sventolarli all’aria (per essere sicura che le telecamere li inquadrino, sia mai che non segnino e io mi mangio un panino rubato al sapore di senso di colpa) e poi mi avvicino all’uscita.
«Oh, io allora vado eh… No, dico… Vado! Oh, non fate che non mi fate pagare, eh!».
No, dai non fa per me. Io vivo in un paesino di provincia. Vuoi mettere la soddisfazione di uscire di casa, incontrare tutte le vecchiette del palazzo che ti fermano a ogni piano (per chiederti come stai tu, tuo marito, tua zia, e allora quando lo fate un figlio, eh?), poi entrare nel negozietto sotto casa, scegliere i tuoi prodotti e una volta alla cassa subire l’interrogatorio della cassiera «…mmh, farina… cacao… uova… facciamo la torta, sta sera, eh? Cenetta romantica? Ma quando lo fate un figlio, eh?».
Vabè scusate, ora vado: vado a calcolare quanto dista casa mia da Seattle..
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